Sibilla Aleramo

“…e mi convincessero ch’io poteva vivere intensamente ed utilmente. Vivere! Ormai lo volevo, non più solo per mio figlio, ma per me, per tutti” queste sono le parole che l’autrice Sibilla Aleramo utilizza nel suo romanzo autobiografico “Una donna” (1906) quando, dopo anni asservita alla volontà del padre e succube della violenza del marito, si rende conto di poter vivere intensamente.

Raggiungendo l’indipendenza economica proprio grazie alla scrittura, l’autrice si spenderà molto riguardo al tema dell’emancipazione delle donne. Nata ad Alessandria con il nome di Marta Felicina Faccio, ma trasferitasi a soli 12 anni a Civitanova Marche, i suoi romanzi più famosi, oltre a “Una donna”, sono “Il Frustino” e “Amo dunque sono”.

Nel corso della sua vita scrisse anche per diversi giornali, come L’Unità, Italia Femminile, Vita Internazionale e Rinascita, pubblicando articoli in cui è rintracciabile la sua dedizione verso il tema della questione femminile in Italia.

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